Agevolazioni per costruzioni case nuove

Agevolazioni per costruzioni case nuove

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C’era molto fermento tra gli addetti ai lavori e non, nell’attesa che il governo varasse la Finanziaria 2017.
Nelle ultime settimane era nell’aria, ma si aspettava la conferma decisiva e così è stato. Il Governo non ha prorogato il Bonus Irpef per il 2017 per le costruzioni case nuove.

Nella Finanziaria 2017 scompare quindi il Bonus 50% per l’acquisto di una casa in Classe A o B.
Scade dunque il 31 dicembre il bonus Irpef che consente di detrarre il 50% dell’Iva dovuta se compri, direttamente dalle imprese di costruzione, un immobile che sia in classe energetica A o B.
Nonostante le molte richieste dei costruttori e le iniziali rassicurazioni del Governo, la misura non è stata confermata nella Legge Finanziaria 2017, che al momento è all’esame della Camera: per recuperarla adesso servirebbe un emendamento.

Secondo i dati dei costruttori la conferma dell’incentivo garantirebbe un saldo positivo di 719 milioni per l’Erario. Secondo l’ANCE, la misura ha portato oltre 720 milioni di minori entrate.
In più, verrebbe a mancare lo stimolo per gli acquirenti e il mercato a preferire case ad alta efficienza.

Bonus 50% acquisto casa in Classe A o B: vediamo cos’è?

L’incentivo è stato introdotto nella Legge di Stabilità 2016 e consiste in una detrazione del 50% sull’Irpef da recuperare in 10 anni.
Il bonus, valido per l’acquisto direttamente dall’impresa, non prevede alcuna distinzioni tra prima e seconda casa.
Alla base del Bonus sta l’idea di indirizzare la domanda verso case nuove e riequilibrare il trattamento fiscale riservato a chi acquista case di ultima generazione rispetto a chi invece si rivolge al mercato dell’usato.
Le caratteristiche costruttive di antisismica ed efficienza energetica delle case nuove sono migliori rispetto a quelle di un’abitazione vecchia, sia pure anche ristrutturata.

L’incentivo punta o a questo punto bisogna dire puntava ad eliminare la disparità di trattamento fiscale che esiste tra chi compra l’usato dal privato, con registro al 2% o al 9% sul valore catastale dell’abitazione, e chi acquista invece il nuovo o riqualificato dall’impresa, pagando l’Iva al 4% o al 10% sull’intero corrispettivo di vendita.

A cosa servirebbe prorogare l’incentivo?

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La proroga del suddetto bonus sempre secondo l’ANCE , ovvero l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, funzionerebbe da stimolo per l’acquisto di circa 25 mila abitazioni nel 2017.
Sempre secondo le stime dell’ANCE, se il Bonus fosse prorogato:

  • lo Stato perderebbe circa 115 milioni a causa della detrazione Irpef, ipotizzando un valore medio di circa 200mila euro;
  • ne guadagnerebbe 834 dal maggiore gettito di imposte collegato alle attività di costruzione e al valore aggiunto dell’indotto edilizio;
  • un saldo positivo di 719 milioni;



Circa 160 milioni di benefici sarebbero garantiti anche introducendo una misura per la rottamazione dei vecchi fabbricati.

Sismabonus: le importanti novità del 2017

Una delle novità più importante della Manovra 2017 sarà l’introduzione di una detrazione Irpef sulle spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli immobili situati in zona ad alta pericolosità sismica.
La percentuale di tale detrazione varierà dal 50 all’85%.
Prima però di addentrarci nel discorso e di parlare delle nuove regole, ci sembra opportuno fare un breve riassunto delle puntate precedenti.
A decorrere dal 2013, gli interventi di adeguamento antisismico sono soggetti ad una detrazione fiscale del 65% applicabile sulle seguenti categorie di edifici:

  • edifici adibiti ad abitazione principale o a attività produttive;
  • edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) individuate dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274/2003;


Ad oggi, sono dunque esclusi dall’egevolazione gli immobili situati in zona 3 e 4. La detrazione spetta per gli oneri relativi a lavoro di adeguamento antisismico e la messa in sicurezza statica degli immobili realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente.
A ciò bisogna aggiungere anche tutte le spese ad essi correlate.
La legge di Bilancio 2017 stabilisce che il cosiddetto Sismabonus sarà riconosciuto sulle spese sostenute per l’adeguamento degli immobili situati nelle zone ad alta pericolosità sismica.
L’agevolazione sarà valida per cinque anni, vale a dire dal 2017 al 2021 e sarà valida sia per le abitazioni che per le attività produttive.
In questo caso il limite massimo di spesa detraibile è pari a 96mila euro.
Per quanto riguarda la percentuale, il sismabonus ‘standard’ sarà pari al 50%, ma potrà arrivare come detto fino al 70% per gli interventi che riducono la classe di rischio a quella immediatamente più sicura e all’80% per i lavori che riducono il rischio di due classi.
Nel caso in cui l’intervento di adeguamento antisismico riguardi l’intero condominio la percentuale di detrazione sale al 75 e all’85%, sempre in base all’entità di miglioramento della classe di rischio.

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