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Regole da rispettare per la ristrutturazione straordinaria

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Quante volte vi siete trovati di fronte alla difficile scelta di realizzare una ristrutturazione straordinaria o meno della vostra casa o del vostro edificio di lavoro?
Ebbene, prima di procedere con i lavori ed evitare di prendere decisioni affrettate, conoscere la legislazione in materia può aiutare a risolvere alcuni dubbi e a capire come funziona in Italia la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici.

La manutenzione straordinaria è infatti prevista e definita nel Testo Unico dell’Edilizia al lettera b del comma 3. È importante conoscere gli aspetti relativi alla manutenzione di un edificio in quanto in alcuni casi si può anche beneficiare delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia.

Cos’è la manutenzione straordinaria?

Rientrano come detto tra i lavori di manutenzione straordinaria tutte le opere che servono a modificare (rinnovare o sostituire) delle parti strutturali degli edifici. Come si legge dal TU dell’Edilizia esse riguardano anche i servizi igienico-sanitari e tecnologici.

Si badi che come specificato in questo testo, non sono ammesse o comunque non rientrano tra le opere di ristrutturazione straordinaria quelle che modificano la volumetria dell’edificio o che addirittura implicano il mutamento della destinazione d’uso.

Per questo motivo prima di cominciare dei lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, potrebbe essere utile rivolgersi a dei professionisti che ci consiglino sul da farsi e che ci mettano in guardia dalle eventuali modifiche (con oneri, ovviamente) volumetriche e strutturali dell’edificio. Inoltre i lavori consentiti e previsti dal TU sono quelli che permettono l’accesso alle detrazioni o agevolazioni di cui prima abbiamo accennato.

Sempre con riferimento ed occhio alle misure nonché alle non modifiche dell’uso dell’edificio, rientrano tra gli interventi permessi anche le opere riguardanti le pertinenze o gli elementi accessori. Parliamo quindi di scale di sicurezza, ascensori etc, sia interne sia esterne, ma quindi a patto che non comportino aumento di volumi.

Negli interventi con bonus e agevolazioni rientrano anche le coperture (coibentature esterne): queste permettono di ottenere bonus se finalizzate al risparmio energetico e se rispettano i canoni imposti dal TU di cui sopra.

Quali sono gli interventi di ristrutturazione straordinaria?

Possiamo distinguere alcuni dei più importanti interventi possibili di ristrutturazione straordinaria in opere esterne e opere interne. Il seguente elenco ovviamente è solo un esempio, non si propone di essere completo ed esaustivo in quanto vi sono anche ulteriori opere realizzabili.

Lavori di ristrutturazione esterni:

Lavori di ristrutturazione interni:

Come detto ovviamente vi sono numerosi altri interventi e questi elencati velocemente servono solo per farvi fare un’idea.

Per rivolgervi a delle imprese o dei professionisti esperti potrete utilizzare il form sul nostro sito per richiedere un preventivo gratuito per ristrutturazione edifici.


In questi casi sarete indirizzati correttamente sui benefici e sui regimi agevolati a vostro favore. Come ad esempio l’iva agevolata al 10%. Infatti quando si tratta di edifici a destinazione abitativa la legislazione e le manovre di governo come avrete capito vi concederanno alcuni sgravi o sconti per le prestazioni di servizi o per l’acquisto di materiali.

Sarà possibile detrarre anche parte dei compensi ai tecnici, che non rientrano invece nel regime di aliquota agevolata. Insomma fatevi seguire da persone qualificate così da poter sfruttare al meglio le agevolazioni fiscali per la manutenzione straordinaria.

Documenti necessari per gli interventi di manutenzione

Molti si chiederanno, ma perché bisogna pagare i tecnici (ingegneri, architetti, etc)?
Pur senza modificare la volumetria o la destinazione d’uso delle unità immobiliari è necessario la firma di un tecnico abilitato sul progetto. Inoltre per l’inizio dei lavori c’è bisogno della comunicazione. Se si parla di interventi strutturali sarà richiesta la documentazione S.C.I.A.. In alcuni Comuni viene addirittura ancora richiesta la vecchia D.I.A., insomma per tutte queste ragioni dovrete affidarvi a dei professionisti ed evitare di incorrere in problematiche legali che possono portarvi a sostenere numerosi oneri in futuro per riportare le unità in regola.

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